Cos'e' la mediazione familiare? La Mediazione Familiare è una disciplina trasversale che utilizza conoscenze proprie della giurisprudenza, della psicologia e della sociologia finalizzate all’utilizzo di tecniche specifiche quali quelle di mediazione e di negoziazione del conflitto. Chi è il mediatore familiare? Il mediatore familiare è il professionista che accoglie la famiglia, in un contesto neutrale e non giudicante, in quanto si pone in una posizione d'imparzialità rispetto alle parti, che ascolta i bisogni delle parti, tiene conto delle loro esigenze e in particolare di quelle dei loro figli e le stimola a trovare delle soluzioni attraverso degli accordi che siano soddisfacenti sia dal punto di vista economico che emotivo. Quanto alla sua formazione egli è esperto di comunicazione, specializzato nella gestione dei conflitti familiari, è laureato in Giurisprudenza o in Psicologia ed ha una formazione in Psicologia, Diritto di famiglia, Pedagogia familiare e Abilità di negoziazione acquisite con formazione biennale e tirocinio secondo gli standards dettati dal Forum Europeo di Formazione e Ricerca in Mediazione Familiare e dall’ AIMEF (Associazione Italiana Mediatori Familiari). Il ruolo del mediatore racchiude in se' molteplici competenze che ne fanno di lui un professionista completo poiche' oltre ad essere competente per i casi di separazione e divorzio e' in grado d'intervenire ovunque ci sia un conflitto familiare, tra coniugi o tra altri membri della famiglia. il Mediatore familiare che e' iscritto all'Aimef e' soggetto all'aggiornamento ed alla supervisione annuale cosi' come previsto per gli psicologi. Il Mediatore familiare iscritto all' Aimef aderisce al modello di mediazione familiare intesa in senso ampio. Cos'e' il conflitto? 1) una relazione antagonistica fra persone che si contendono il possesso, l’uso o ilgodimento di beni scarsamente disponibili. 2) uno stato di tensione che una persona ha nel momento in cui riscontra bisogni, desideri, impulsi e motivazioni contrastanti con i bisogni, desideri, impulsi e motivazioni dell'altra. 3) una divergenza nella quale ciascuno degli attori vuole imporre il proprio punto di vista senza fare concessioni alla controparte. Purtroppo la cultura giuridica ci ha insegnato che il conflitto è qualcosa di negativo, un evento patologico, un problema che può essere eliminato e risolto solo in via esclusivamente giudiziaria, poiché è solo così che si trovano le cause e si attribuiscono le responsabilità. Ma quando ci troviamo dentro ad un conflitto, quasi mai ci domandiamo quali ne siano gli scopi e quali ne possono essere le possibili soluzioni. Continuiamo a vivere lo stato di malessere o di stress chissà per quanto tempo prima di vedere un nostro desiderio o un nostro bisogno soddisfatto. Gli strumenti alternativi di risoluzione dei conflitti ci consentono invece, di ottenere subito quei vantaggi che attraverso la via Giudiziaria e quindi ordinaria sarebbero difficili da realizzare. Permettono infatti, di affrontare subito il conflitto e di ottenere in tempi brevi e a costi contenuti la soluzione del problema.
La Mediazione familiare come strumento di risoluzione o attenuazione dei conflitti familiari derivanti da separazione o da accordi già presi nel caso in cui la separazione o il divorzio siano già intervenuti e dei quali si vuole ottenere una modifica.
Il percorso di mediazione familiare Il percorso di mediazione familiare si compone di tre fasi e da una eventuale fase preliminare. il percorso comprende circa 8-12 incontri, ma gli stessi possono essere anche meno poichè ciò dipende dagli argomenti da trattare. il percorso è sempre preceduto da un colloquio telefonico e da uno in presenza detto di orientamento e di informazione sul servizio di mediazione. La fase preliminare La fase detta di premediazione, è la fase durante la quale il mediatore si prefigge l’obiettivo di conoscere i coniugi o i conviventi e comprendere la loro situazione personale. Le parti, infatti, potrebbero non avere ancora deciso quale potrebbe essere la soluzione migliore per superare la fase di empasse, separarsi o restare insieme ed in che modo. Per consentire loro di effettuare la scelta più congrua il mediatore conduce i coniugi a stendere un bilancio personale, coniugale e genitoriale degli anni vissuti insieme. La Premediazione si svolge per una fase che può variare da uno a tre incontri, nei quali le parti effettuano una valutazione anche sull’opportunità, la motivazione, le risorse, le condizioni per intraprendere o meno il percorso di Mediazione familiare. 1. Fase del contratto di mediazione Fase nella quale avviene la lettura del contratto o accordo di partecipazione alla mediazione familiare. le parti identificano e definiscono i temi che diventeranno oggetto della negoziazione e nel contempo assumono, reciprocamente e innanzi al mediatore l’impegno ad intraprendere un percorso, rispettandone le regole e condividendone gli obiettivi. Il contratto o accordo di partecipazione alla mediazione non è giuridicamente vincolante ma costituisce una sorta d'impegno ad intraprendere il percorso di mediazione. Gli argomenti affrontati possono essere i più vari: dalla modalità di comunicare la separazione ai figli, alla modalità di gestione dei figli in ossequio all'affidamento condiviso, ai criteri di quantificazione dell’assegno di mantenimento a favore dei figli e a favore del partner; dalla gestione dei rapporti con le rispettive famiglie di origine, all’assegnazione della casa coniugale, dalla presentazione dell’altro ai figli, dal calendario di visita nel periodo estivo o in occasione delle festività.
2. La fase della negoziazione La fase della negoziazione è quella in cui il mediatore, quale terzo neutrale e imparziale, attraverso le tecniche di negoziazione ragionata, tra le quali l’empowerment (che fa leva sulla capacità della coppia di prendere delle decisioni) e il problem solving (procedura funzionale al superamento del problema attraverso l’individuazione della soluzione), conduce le parti ad intraprendere un progetto di riorganizzazione della vita futura ed in particolare, nel caso di genitori, ad attuare un progetto educativo condiviso, come previsto dalla legge n. 54/2006 sull’affido condiviso. La specificità di questo approccio non solo aiuta la coppia ad elaborare quanto emerge nel corso di ogni singolo incontro, ma permette anche già di sperimentare gli accordi raggiunti durante gli incontri e prendere graduale coscienza che è possibile essere protagonisti della nuova situazione senza necessariamente subirla per delega al partner più forte, all'avvocato o, in terza istanza, al giudice. 3. la fase degli accordi Al termine degli incontri, negoziati tutti i punti in conflitto, il mediatore stende gli accordi raggiunti in un progetto d‘intesa che consegna ad entrambi i partner, ognuno dei quali è libero di seguirne le indicazioni per riorganizzare in modo responsabile la propria vita e quella dei figli o di formalizzarlo ai fini di una procedura legale di separazione personale congiunta. Il progetto d’intesa contiene le condizioni di separazione negoziate nei singoli incontri, nel rispetto dei peculiari interessi di ciascun membro della famiglia e sempre nell'ambito del quadro normativo vigente. La mediazione dei conflitti famigliari utilizzata come strumento di risoluzione della conflittualità familiare. La mediazione dei conflitti familiari rappresenta la modalità preferita non solo per la soluzione di conflitti in materia di separazione e divorzio ma anche per la soluzione di tutti quei conflitti che avvengono nell'ambito familiare che si manifestano a causa di un problema di incomunicabilità e di una disorganizzazione. Conflitti che spesso impediscono di mantenere una buona relazione tra familiari, (si pensi a coniugi o conviventi in conflitto ma che non vogliono necessariamente separarsi, conflittualità nelle famiglie allargate o ricomposte, genitori in conflitto con i figli adolescenti , fratelli e sorelle in disaccordo, nonni che non riescono ad avere un contatto con i nipoti ecc...). Anche per la Mediazione dei conflitti familiari si segue un percorso a fasi come per la mediazione familiare.